Mistral 801

La Mistral di Latina, produttore di transistor, alla fine degli anni 70 decide di diversificare la sua produzione e costruire calcolatori. Ottiene la licenza di produzione di un computer americano, il PeCos One, che la APF electronics aveva presentato nel 1978.

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Il Pecos One di APF electronics

La sigla PeCos indicava “Personal Computer System”. Il computer era venduto negli USA a 1700$.
La sua versione italiana viene presentata allo SMAU del 1979 e prende il nome di Mistral 801.

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Il Mistral 801

La macchina si basa sul processore MOS 6502. E’ dotata di 16 kB di RAM e una ROM da 24 kB contenente l’interprete del linguaggio PeCos ed il sistema operativo.
Il computer era contenuto in un unico involucro che integrava una tastiera a 60 tasti con caratteri maiuscoli e minuscoli, ed il monitor da 9”, che permetteva di visualizzare 40 caratteri su 16 linee.
La memorizzazione di dati e programmi è affidata ad un registratore a cassette integrato nella macchina, funzionante ad una velocità di 800 baud. Era possibile collegare ulteriori registratori esterni.
La macchina originale era invece dotata di 2 registratori integra ed il monitor non era parte integrante del computer.
Completava la macchina una interfaccia RS232, dedicata al collegamento di una stampante, e, almeno nelle promesse, per un futuro floppy disk drive.
Internamente era costituito da cinque schede separate inserite su una scheda BUS.

Il computer costava 1.600.000 lire +IVA. La distribuzione era affidata alla P.B.S. di Milano, una società facente parte del gruppo Castelfranchi, proprietario anche della GBC, che distribuirà il computer attraverso la sua rete commerciale.

Il linguaggio utilizzato dal computer è il proprietario PeCos, derivato dal JOSS sviluppato da Rand negli anni 60.

Rand aveva sviluppato il linguaggio interattivo JOSS (JOHNNIAC Open Shop System) per l'utilizzo sui propri sistemi multiutente. Una prima versione beta fu scritta da J. Clifford Shaw sul computer JOHNNIAC nel Maggio 1963. Il linguaggio, concepito per essere utilizzato da parte di ingegneri senza l'assistenza di programmatori, consentiva all'utente di colloquiare con la macchina usando semplici espressioni in lingua inglese. JOSS era utilizzato principalmente per l'esecuzione di calcoli scientifici.

Del linguaggio furono sviluppate negli anni 60 numerose varianti per diverse piattaforme, come il FOCAL per i computer PDP.

Le motivazioni della scelta di APF sul linguaggio del suo personal computer sono state probabilmente simili a quelle della Rand di 15 anni prima: proporre un linguaggio semplice da imparare e alla portata dell'utenza non tecnica.

Il "vocabolario" di PeCos era costituito da circa 40 parole, che venivano combinate con le variabili e le espressioni utilizzando la sintassi della lingua inglese.
Le risposte del computer erano anch'esse frasi in inglese, inclusi i messaggi di errore, in modo da dare la sensazione di colloquiare con il calcolatore.
Se il comando impartito non veniva capito il computer rispondeva con un amichevole "Eh?".

BIBLIOGRAFIA

Testimonianze rese all'autore da Giampaolo Pitzalis, ingegnere responsabile dell'industrializzazione del computer alla Mistral.
“Storia e memoria del personal computer”, Marcello Zane, Jaca Book, 2008
“MISTRAL 801: Costruito a Latina (su licenza APF)”, M&P Computer n. 2, Gennaio 1980
Manuale utente del computer PeCos One

Documenti in archivio

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Manuale APF PeCos One
Manuale del computer originale dal quale il Mistral 801 è derivato.
Digitalizzato da Tiziano Garuti di www.1000bit.it (Documento sul sito http://www.1000bit.it)

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Pubblicità Mistral 801
Pubblicità del Mistral 801, Sperimentare Novembre 1979

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Pubblicità Mistral 801
Pubblicità del Mistral 801, Sperimentare Novembre 1979

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Pubblicità Mistral 801
Pubblicità del Mistral 801, Bit n.5 Novembre/Dicembre 1979

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