Child 8 - Il primo computer per hobbysti Italiano
Su primi numeri di Aprile e Maggio 1976 di CQ Elettronica, storica rivista del settore, viene pubblicato un articolo di Gianni Becattini e Claudio Boarino intitolato “cosa sono e come si usano i microprocessori”.
Nella prima parte viene descritta in generale la filosofia del microprocessore, componente sconosciuto anche alla maggior parte degli appassionati di elettronica. Viene evidenziata l’estrema versatilità della nuova tecnologia e sono propspettate numerose possibili applicazioni, tra le quali:
- musica elettronica
- applicazioni cibernetiche dotate di “capacità di apprendimento e di sintesi”
- automazione di plastici ferroviari
- realizzazione di giochi elettronici “imbattibili” come “Filetto, Dama, Battaglia navale e Scacchi…”
- dattilografe elettroniche “voi battete il testo di una lettera e la macchina ve lo ristampa ordinatamente e senza errori”
- microcalcolatori
Realizzazioni che allora (ma alcune ancora oggi) dovevano creare nel lettore un notevole interesse!
Va notato che le applicazioni del microprocessore prospettate sono principalmente quelle della realizzazione di sistemi elettronici di varia natura, e solo secondariamente quella di un microcomputer. Bisogna considerare che queste erano anche le prospettive di mercato dei microprocessori all’epoca, il boom dei microprocessori nei calcolatori era tutt’altro che scontato.
Inoltre il lettore della rivista, appassionato di realizzazioni elettroniche, era attirato dalle potenzialità della nuova tecnologia, compresa la possibilità di ridefinire il progetto semplicemente cambiano le istruzioni impartite al microprocessore, invece di dover progettare un nuovo schema elettrico.
Nella seconda parte i due autori, che si occupano già da tempo per la rivista dei microprocessori, annunciano la prossima pubblicazione di due progetti da loro congiuntamente sviluppati: il “CHILD 8” e il “Micro 80”.
Becattini si occuperà di descrivere il CHILD 8, sistema basato sul microprocessore F8 della Farchild. Seguiranno gli articoli relativi al Micro 80, curati da Boarino. Poiché il progetto presenta una maggior complessità, la pubblicazione viene fatta seguire a quella del CHILD 8. Scarne le informazioni sul Micro 80: viene mostrata una foto del prodotto ed è indicato che fa uso del microprocessore 8080 della Intel.
Relativamente al CHILD 8 vengono mostrate foto dei primi prototipi (chiamati versioni zero e uno) costruite nel dicembre 75 e nel gennaio 76. A queste hanno fatto seguito la versione A e la B (costruita nel febbraio 76), che, si annuncia, sarà oggetto della pubblicazione. In realtà le cose andranno diversamente, come vedremo in seguito.
Le due macchine presentate non sono dei veri e propri computer, ma “rappresentano dei sistemi-base per la sperimentazione in questo nuovo campo”. Non sono infatti dotate di tastiera o monitor, non hanno dispositivi per la memorizzazione dei programmi o dei dati. Sono il “cuore” di possibili diverse applicazioni, tra le quali anche la realizzazione di un calcolatore.
Le uniche possibilità di I/O visibili sui prototipi sono una serie di 8 pulsanti per l’input e 8 led per l’output.
E’ interessante notare come la pubblicazione da parte di una rivista di elettronica del progetto di un calcolatore non fosse nel 76 una cosa comune. Il primo progetto amatoriale pubblicato oltreoceano era il famoso Altair di Popular Electronics, di poco più di un anno prima. Cq elettronica fu la prima a credere in Italia allo sviluppo dei microprocessori, le altre riviste Italiane seguiranno ad anni di distanza.
Dal numero di giugno 76 inizia la pubblicazione, in tre parti, del progetto. L’articolo, intitolato “Il Child 8 un sistema base che utilizza il nuovo microprocessor F8 della Farchild” è come annunciato di Gianni Becattini.
Le premesse del precedente articolo non sembrano però completamente rispettate. Ai prototipi sopra menzionati hanno fatto seguito il CHILD 8/S (di marzo 76) e il CHILD 8/BS (di Aprile 76). Il progetto presentato sarà relativo alla versione /BS. Nella prima parte dell’articolo non sono presenti foto del modello /BS, evidentemente ancora in fase di realizzazione, ma solo una serie di informazioni tecniche. La seconda parte mostrerà il contenitore assemblato e lo schema, ma la prima foto della scheda elettronica appare solo nella terza, ed ultima, parte pubblicata nel numero di agosto 76.
La versione /S è stata realizzata sulla base di un kit di sviluppo distribuito dalla Farchild, denominato “F8 N° 1”. L’azienda proponeva in questo kit i principali componenti e il circuito stampato, completandolo da una copiosa documentazione. Questa versione infatti altro non è che il kit della Farchild inscatolato e dotato di alimentatore. L’articolo menziona la necessità di un circuito stampato aggiuntivo di prossima pubblicazione, non presente però nelle foto.
Il connettore a pettine dello stampato spunta dal lato posteriore della scatola e permette la connessione di future espansioni e personalizzazioni (soluzione questa che vedremo qualche anno più tardi sul famoso ZX80 della Sinclair e molti altri home computer).
Il successivo modello /BS (oggetto della pubblicazione) è una rielaborazione del kit Farchild con l’inserimento di ulteriori circuiti che facilitano l’espandibilità del sistema.
La macchina è dotata di 1k di RAM ed di una ROM (fornita dalla Farchild) che contiene il software di base, denominato DEBUG. Tramite questo programma l’utente poteva inserire manualmente il codice, provarne il funzionamento e memorizzarlo su nastro perforato o supporto magnetico a cassetta (tramite l’apposito adattatore SCA).
Rispetto ai prototipi /0 scompaiono i tasti ed i led per l’I/O. L’utente interagisce con la macchina tramite una telescrivente che consente una più agevole preparazione dei programmi. Il sistema assume quindi le sembianze del microcomputer, le prospettive iniziali legate al mondo delle applicazioni elettroniche stanno lasciando il passo a quelle della realizzazione di un calcolatore.
Purtroppo la telescrivente non era un oggetto economicamente abbordabile, soprattutto per un hobbysta. (poteva costare 10 volte la scheda CPU). Fu quindi prevista la realizzazione di un semplice ed economico terminale che ne potesse fare le veci, dotato dei tasti essenziali e di un semplice display a led..
La scheda del CHILD 8, o scheda CPU, è interfacciabile tramite un bus con altre schede che permettono al sistema di essere espanso ed adattato alle diverse esigenze (per esempio schede di espansione di memoria o di interfacciamento con segnali analogici).
Un ulteriore “connettore di I/O” consente l’interfacciamento con le periferiche esterne (come appunto la telescrivente con interfaccia current-loop).
Sempre sul numero di giugno 76, in concomitanza con la pubblicazione della prima parte dell’articolo, viene annunciata la nascita dell”F8 User Group” con lo scopo di facilitare lo scambio di informazioni e materiale tra gli hobbisti. L’iniziativa ricalca il fenomeno già esploso negli Stati Uniti, dove l’era dell’informatica personale è già iniziata. L’associazione, che fa capo a Becattini, a fronte di una quota di iscrizione promette la distribuzione periodica di liste di programmi forniti dagli associati e la fornitura degli stessi a richiesta al solo costo della carta e della stampa.
Successivamente gli associati riceveranno periodicamente il bollettino HOB-BIT, probabilmente la prima pubblicazione amatoriale italiana.
Luigi Serrantoni
Per gentile concessione di Franco Pirri,In corso di pubblicazione sul sito telemat.
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Numero 6 documenti su 12
Il libro dell'F8
"Testo di carattere generale sul microprocessore F8 con particolare riferimento al sistema CHILD 8/BS della General Processor."
Gentilmente fornito da Giorgio Morocutti.
Manuale KIT 8
Manuale per gli utenti del sistema Child 8/BS. Il sistema KIT 8 comprende la Scheda CPU, la scheda PROMB e la scheda bus 5BS.
Gentilmente fornito da Giorgio Morocutti.
Manuale RPN/8A
Manuale di "Introduzione alla programmazione" dell'RPN/8A.
Prima edizione, cod. 04015.
Gentilmente fornito da Gianni Becattini.
Manuale RPN/8A2T
Manuale utente del linguaggio di programmazione RPN/8A2T (versione per telesciventi di tipo Baudot a 5 bit). Prima edizione, cod. 04020.
Comprende:
- Manuale di programmazione dell'RPN/8A. Prima edizione, cod. 04017.
- Manuale complementare della versione A1 del linguaggio, RPN/8A1, prima edizione, cod. 04018.
- Manualeutente RPN/8A2, prima edizione, cod. 04019.
- "L'uso con la TG7. istruzioni per l'utilizzo con telescrivente Baudot a 5 bit.
Gentilmente fornito da Gianni Becattini.
Pubblicità GP del Child 8
Pubblicità General Processor del Child 8 - CQ Eletrtronica Novembre 1977
Pubblicità GP del Child 8
Pubblicità General Processor del Child 8 - CQ Eletrtronica Marzo 1977
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