Shine

Nel 1981 la Lorenzon di Oriago (VE), presenta alla fiera di BIAS di Milano lo SHINE, un computer destinato ad un uso personale e casalingo. 
In un periodo in cui le aziende italiane propongono macchine derivate da affermati computer stranieri, quando non copie spudorate, la Lorenzon si propone con un progetto originale, completamente sviluppato internamente.
Pur essendo un prodotto di piccole dimensioni e di costo accessibile (in fiera veniva preannunciato un prezzo di vendita di 600.000 lire), ha una struttura hardware di alto livello, e presenta una qualità costruttiva e caratteristiche tecniche avanzate in confronto ai competitor dell'epoca: VIC 20, TRS 80, Atari 800, ecc...
La stessa Lorenzon lo presentava come il "Il personal computer dalle grandi caratteristiche e dal piccolo prezzo".

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Foto dello Shine "prototipo" presentato al BIAS nel 1981 - da M&P 11-1981

La produzione inizia presumibilmente l'anno successivo, nel 1982, con un prodotto definitivo che si discosta da quello presentato al BIAS, che probabilmente era un prototipo. Il prezzo di vendità però sale a 750.000 lire + iva.

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Computer Shine - Foto Luigi Serrantoni

Lo Shine /1 (questo era Il modello esatto riportato sulla targhetta del computer) utilizza una CPU 6502 che lavora alla particolare frequenza di 894886 Hz. La memoria RAM di base da 16 kB poteva essere espansa a 32 kB usando ram di tipo 4116. Alloggiamenti per 6 memorie EPROM di tipo 2532 consentivano di dotare la macchina di diverse configurazioni software. La dotazione base era costituita da una eprom da 4K di sistema e 2 EPROM da 4k per il linguaggio BASIC, sviluppato dalla Lorenzon stessa. Fu realizzato anche un BASIC esteso denominato BASIC Plus da 12 kB (che utilizzava 3 EPROM).

La dotazione di interfaccie era notevole: una seriale RS232, una interfaccia parallela per collegare la stampante, l'interfaccia per il registratore a cassette, il monitor, ed era adirittura possibile il collegamento diretto di un floppy disk.

Il computer generava anche un sonoro, a 3 ottave, emesso da un altoparlante integrato.

L'interfaccia video a colori permetteva di collegare un monitor esterno oppure un televisore  tramite l'ingresso antenna. Era realizzata con un chip 6847, che permetteva la visualizzazione di 32 caratteri su 16 linee e di operare in modalità grafica con una risoluzione di 256 x 192 pixel. Purtroppo il segnale video era generato ad una frequenza di 60 Hz (come nei computer americani) e poteva essere necessario ritarare il monitor o la televisione.

Si poteva dotare lo shine di una scheda grafica aggiuntiva a 80 colonne. La scheda fuoriusciva sul lato posteriore del computer ed offriva un pettine per il collegamento del monitor.

Di base il computer era venduto senza la possibilità di collegamento a lettori floppy, anche se era già stato predisposta l'interfaccia sulla scheda madre. Era necessario inserire il controller floppy FD1771 ed una EPROM contenente il firmware di controllo, che venivano forniti come opzione. Il computer supportava fino a 2 unità floppy a 5"1/4 e poteva alimentare direttamente 1 unità.
Il floppy risultava particolarmente utile per l'applicazione di word processing che la Lorenzon aveva realizzato.

Al suo interno tutta l'elettronica è su una singola scheda, a parte la tastiera, anch'essa realizzata dalla Lorenzon con tasti Cherry di alta qualità, ed interfacciata al microprocessore direttamente con una VIA 6822. La decodifica della tastiera veniva eseguita via software direttamente dalla CPU.

Contrariamente ai competitor integra al suo interno anche l'alimentatore, realizzato con un trasformatore toroidale ed uno stadio stabilizzatore con tecnologia switching.

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Foto Luigi Serrantoni

Le brouchure dell'epoca indicano che il computer aveva possibilità di essere utilizzato per il TELETEXT, il sistema di trasmissione dati tramite i canali televisivi, che nel 1981 era già on corso di sperimentazione, ma divenne operativo solo nel 1984, con il nome di Televideo.
Un altro utilizzo previsto era come terminale utente dei computer professionali costruiti da Lorenzon.

Per il computer fu realizzato anche un programmatore di EPROM esterno che permetteva di programmare i modelli 2516 (da 2 kB) e 2532 (da 4 kB).

Risulta furono prodotti circa 150 esemplari. Ad oggi sono noti solo 8 esemplari sopravissuti. Alessandro Liberalato ha realizzato un censimento di questi esemplari.

Grazie all'impegno di Alessandro Liberalato e Nigel Barnes è stato realizzata l'emulazione dello Shine, ed implementato nell'emulatre MAME, permettendo a tutti di provare questo raro e particolare computer.

Video

Analisi di un Lorenzon Shine di Alessandro Liberalato

 

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Pubblicità computer Lorenzon CTL650 Da M&P Computer n.4, Aprile 1980 Digitalizzato da http://www.retroedicola.it

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Pubblicità computer Lorenzon CTL650 - da M&P computer n.7, Ottobre-Novembre 1980

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Pubblicità computer Shine Elettronica 2000, luglio 1983

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