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Agli albori della rivoluzione informatica personale, quando non esistevano efficaci mezzi di comunicazione e la conoscenza era frammentata e limitata, gli utenti si univano in Users Group o Users Club per sviluppare la propria passione.

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Con la trasformazione dell'informatica in un fenomeno di massa questi gruppi scomparirono quasi completamente.

Per i computer di allora, ci ritroviamo purtroppo oggi nella stessa situazione. Gli appassionati di vecchi sistemi sono come allora pochi, sparsi in lontane zone geografiche e senza un efficace mezzo di comunicazione. Oggi come allora si rende necessaria una sorta di aggregazione, che ComputerHistory.it vuole stimolare con questa iniziativa.

In questa sezione del sito sono presenti gli Users Group, aree dedicate a particolari computer o specifici argomenti, dove utenti ed appassioanti possono ritrovarsi, discutere e collaborare su progetti dedicati agli oggetti della loro passione.

Nel menu a sinistra trovate gli Users Group che gruppi di utenti hanno voluto creare. Per ognuno di questi vengono realizzati i servizi ritenuti più adatti allo scopo, che in generale sono un blog ed un gruppo di discussione pubblico (mailing list).

Se avete voglia di aprire un Users Group sulla vostra macchina preferita non esitate a contattarci!

Nei primi anni 80 in Italia esistevano molte piccole aziende che costruivano calcolatori per applicazioni commerciali.
Tra queste la ITAL.S.EL.DA Consulenti Associati di Informatica s.r.l. di Roma. La sigla significa "ITALiana Servizi ELaborazione DAti". L'azienda, nata nella seconda metà degli anni 70, ha proposto per alcuni anni ai propri clienti computer della Tandy Radio Shack, per poi decidere di realizzare una propria linea di elaboratori.

La sua linea di computer fu denominata TOBIA, nome derivato dalle lettere iniziali dei cognomi dei soci Ing. TOtaro e dott. BIAnco, quest'ultimo amministratore delegato dell'azienda.

Il loro primo elaboratore, il TOBIA Robot, fu realizzato verso la fine del 1980 o l'inizio del 1981. Era una macchina modulare con una stampante incorporata dove le applicazioni erano memorizzate in EPROM. Per cambiare l'applicazione era quindi necessario cambiare la scheda ROM da 16kB.

A questo primo prodotto fece seguito una linea completa di elaboratori caratterizzata da una base hardware comune.
I TOBIA sono costruiti in maniera modulare, su una scheda bus a 10 posizioni, contenuta in un cestello portaschede, trovano posto le diverse schede in formato Eurocard che realizzano le diverse configurazioni. Si tratta di una configurazione atipica per un personal computer, normalmente utilizzata per applicazioni industriali.
Il bus è in qualche modo riconducibile al bus S100. Oltre alla scheda CPU, basata su processore Z80, i principali componenti sono la schede di memoria RAM dinamica (max. 48k), la scheda PROM da 12kB (che contiene il BASIC), una scheda EPROM da 16 kB (che può ospitare anche RAM statiche) e l'interfaccia video.
Schede di comuniczione seriale e parallela cosentivano il colelgamenteo di stampanti ed accoppiatori acustici, anch'essi forniti dalla Italselda. Altre schede controller eseguivano l'interfacciamento con le memorie di massa.
Una scheda particolare permetteva di configurare l'hardware a seconda delle esigenze e del software impiegato. Anche l'alimentatore, di tipo switching, era in formato eurocard ed alloggiato all'interno del cestello. Fu realizzata pure una scheda videografica a 14 colori con risouzione di 256x256 pixel.
L'azienda commercializzava anche le schede separate per il mercato degli hobbisti che volevano realizzarsi un sistema personalizzato ed economico.

Questa costruzione modulare permetteva al cliente di poter adattare la propria macchina a mutate esigenze, trasformandola nel modello successivo con la semplice aggiunta o sostituzione di schede, senza dover cambiare completamente macchina e software applicativo.

Le numerose configurazioni realizzate, che si sono evolute nel tempo man mano che nuove schede erano sviluppate, prendevano un nome specifico, spesso quello di lettere greche.

La gamma partiva dal modello PROFESSIONAL, un computer dotato di 48 kB e 2 lettori di nastri magnetici digitali utilizzati come memoria di massa principale. Utilizzava il linguaggio BASIC contenuto nella scheda PROM. Era dotato di tastiera e video (che però non so se fossero integrati o separati).

Il modello ALFA integrava in un unico contenitore il cestello schede, il monitor (a fosfori verdi da 12 pollici) e i 2 lettori di nastri magnetici digitali. Ogni cassetta poteva memorizzare 100kB di dati. Il grosso contenitore era ancorato su un robusto piedistallo, ed era inclinabile per adattarlo alla postazione di lavoro.

tobia_alfa
Il computer TOBIA ALFA da una cartolina pubblicitaria dell'epoca.

La tastiera, separata, possedeva il tastierino numerico per un totale di 96 tasti. Nei listini si indicava una quantità di memoria di  64kB, in realtà la ram era di 48K, mentre i restanti 16 kB di indirizzamento dello Z80 erano occupati dal BASIC. Questo sistema era compatibile con il TRS-80 della Tandy, per la precisione con i modelli I, III, e 4. Proprio per garantire la compatibilità con questo modello, l'interfaccia video (basata sul chip 6845, configurabile via software) era impostata per una visualizzazione di 64 caratteri su 16 linee. Grazie all'approccio modulare la macchina era espandibile nel modello superiore, il BETA. Il modello ALFA appare nei listini di MC Microcomputer sul numero di Gennaio 1983, con un prezzo di 3.240.000+IVA.

Il BETA era una espansione del modello ALFA, dove i nastri magnetici erano sostituiti da floppy disk. Anch'esso appare nei listini di MC Microcomputer sul numero di Gennaio 1983, nella configurazione a singolo floppy da 1 MB (80 tracce DD-DS), al prezzo di 3.980.000+IVA.
Inizialmente i floppy erano disponibili unicamente nella versione da 5,25 pollici, successivamente ne furono realizzate versioni anche con l'8 pollici.
Sul sistema operativo adottato sul BETA ci sono informazioni contrastanti. Una cartolina pubblicitaria, presumibilmente della prima metà del 1983, indica il BETA come una macchina CP/M. Il test sulal rivista Bit di Gennaio 1984 afferma che il BETA è un compatibile TRS-80 come il modello ALFA. Probabilmente sono vere entrambe le informazioni, il BETA corrispondeva ad un TRS-80 Model III, sul quale poteva essere utilizzato il CP/M, eseguendo modifiche all'hardware o utilizzando una particolare versione del sistema operativo .
La macchina aveva un harware facilmente configurabile grazie ad una apposita scheda. E' quindi probabile che inizialmente fosse proposta come macchina CP/M, e successivamente, con la presentazione del modello GAMMA, riposizionata in una fascia inferiore.
Nei listini di fine 1983 apparve anche una versione del BETA dotata di 2 floppy da 250 kB (40 tracce SD-SS) e sistema operativo "DOS TOBIA", probabilmente una versione del TRS-DOS utilizzato sul Model III. L'articolo su lla rivista Bit indica anche che sul BETA poteva essere utilizzato il NEW-DOS, un sistema operativo alternativo per il TRS-80 realizzato dalla Apparat Personal Computers.
Nel modello BETA lo Z80 lavorava, come nel Model III, ad una frequenza di clock di 2 MHz. Grazie alla sua modularità la memoria poteva essere espansa a 256 kB ed era possibile trasformarlo nel successivo modello GAMMA.

Il GAMMA fu annunciato presumibilmente alla fine del 1982, ma apparve nei listino solo ad Ottobre 1983. Questa macchina è indicata come compatibile con i modelli professionali della Tandy, i TRS-80 Model II e Model 12.Come nei modelli Tandy, la velocità di clock dello Z80 era portata a 4 MHz, e la scheda grafica offriva una visualizzazione di 80x24 caratteri. Dotato di 64 kB di memoria, poteva essere espanso fino a 512kB.
Veniva proposto con numerosi sistemi operativi: CP/M 2.3, CP/M Plus, Oasis (il primo sistema operativo multi-utente per Z80) e la versione per Z80 dell'IDRIS, un multi-utente e multi-tasking simile allo Unix.
La macchina poteva essere equipaggiata con dischi rigidi fissi e rimovibili, ed essere utilizzato in multiutenza collegando fino a 16 terminali. I modelli con disco fisso vennero denominati DELTA.

Era disponibile una vasta gamma di programmi applicativi realizzati dall'azienda: Italgene (un generatore di programmi), Italgema (gestione magazzino), Italgeind (geestione indirizzi), Italcogev (piano dei conti), Italfatt (fatturazione), Italstip (stipendi), ed altri.
ITALSELDA proponeva inoltre ai clienti i software di Lifeboat Associates, di cui era distributore autorizzato.

Nell'articolo su Bit di Gennaio 1984, il dott. Bianco Camillo annuncia che è in fase di sviluppo il nuovo sistema TOBIA Epsilon, basato su cpu a 16 bit. Utilizza smpre schede in formato Eurocard ma con un nuovo "bus TOBIA" con connettori a 96 pin (i TOBIA usavano un bus a 32+32 pin). Probabilmente queste versioni non videro mai la luce e l'azienda seguì la tendenza generale che puntava sui computer MS-DOS.
Nel Marzo 1985 nel listino si aggiungero i computer compatibili IBM, sia in versione PC che XT.  Questi rimangono gli unici prodotti dell'azienda quando, a Settembre 1985, escono dal listino gli originari computer TOBIA con CPU Z80. Appariranno successivamente anche modelli AT compatibili con CPU 80286.

I computer TOBIA scompaiono dai listini di MC Microcomputer dal numero di Novembre 1988. In mancanza di ogni altra informazione sulla storia dell'azienda possiamo solo immaginare le possibili cause.

LINK

Scheda del comkputer TOBIA su www.1000bit.it (con foto del modello BETA)

FONTI

Listini di MC Microcomputer
Cartolina pubblicitaria dei computer TOBIA, presumibilmente prima metà del 1983
Test del computer TOBIA su Bit, n. 46, Gennaio 1984

DOCUMENTI IN ARCHIVIO

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Cartolina pubblicitaria computer TOBIA
Cartolina pubblicitaria dei computer TOBIA della Italselda.
Riporta dati tecnici dei modelli ALFA (in foto) e BETA. Annuncia la disponibilità (nel 1984) del modello GAMMA.
La cartolina non riporta il nome del produttore. E' invece presente sul retro un adesivo del rivenditore, la "Tektronic Corporation" di Roma.

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Pubblicità PC Italselda
Pubblicità PC MS-DOS Italselda - MCmicrocomputer 54, Luglio-Agosto 1986

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Pubblicità ITALSELDA
Pubblicità della ITALSELDA antecedente alla produzione dei computer TOBIA.
L'azienda commercializzava i computer Commodore PET 2001, Tandy TRS 80 e Datanel 220. Da Bit n.4, Settembre-Ottobre 1979.

 

Siamo alla ricerca di ogni genere di informazione su questi computer. Chiunque abbia anche la più piccola informazione è pregato di contattarci.

Philps ha svolto un ruolo importante nell'evoluzione dell'informatica, realizzando numerosi computer fin dagli anni 70.
Voglio qui limitarmi a 2 particolari realizzazioni, 2 prodotti di nicchia che erano costruiti in Italia per il mercato nazionale.

Erano stati progettati e prodotti per Philips dalla CELINT, azienda che aveva senz'altro una sede in Italia.
La CELINT fu anche produttrice nel 1987 di un particolare modem per il Commodore 64,  chiamato "Adattatore Telematico 6499", che permetteva di collegare il computer alla rete Videotel.

Il primo è un computer "MSX compatibile", commercializzzato presumibilmente nel 1989, con i nomi di modello NMS 800 ed 801.

nms800_front2Foto Luigi Serrantoni.

Altro prodotto realizzato per il nostro paese è l'NMS 3000, anche chiamato "PHILIPS TELEMATICO".
Si tratta di un terminale per l'accesso ai servizi VideoTel.

La sigla NMS, utilizzata per principalmente per i computer della serie MSX2, stava ad indicare "New Media System".

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Esistono in rete diversi musei virtuali, molti sono un'esposizione di di singole collezioni private, mentre altri prendono la forma di un catalogo enciclopedico senza offrire percorsi di visita informativi. Quest'ennesimo museo virtuale vuole essere qualcosa di nuovo e soprattutto di diverso.

In Italia non esiste (ancora) un vero grande museo dell'informatica che, oltre a mostrare "oggetti", si occupi di racogliere, preservare e valorizzare i beni culturali informatici.
Sopperiscono parzialmente a questa mancanza numerosi collezionisti, che con la loro attività consentono di preservare dalla distruzione le testimonianze della nostra storia informatica.
Purtroppo questi reperti rimangono troppo spesso nascosti alla pubblica fruizione, mancando le strutture che lo consentano.
Ciò avviene con grande disappunto di molti collezionisti che ardono dal desiderio di condividere il loro lavoro.

Questo museo virtuale vuole essere una mostra collettiva di oggetti veri, provenienti dalle collezioni di appassionati che desiderano esporre il risultato delle loro ricerche.
L'iniziativa intende inoltre essere di esempio e di stimolo per la realizzazione di un vero museo dell'informatica in Italia.

L'esposizione è divisa in percorsi tematici, ad ogni oggetto può essere collegata una scheda informativa che descrive le caratteristiche salienti dell'oggetto, la sua storia e gli aspetti tecnologici.

Il museo è aperto a tutti, colalborate!!!

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