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Questa sezione contiene informazioni sui principali computer delle aziende italiane

Se siete in possesso di qualunque informazione su di essi vi prego di inviarmele

In questa sezione si vogliono raccogliere le possibili fonti di informazione sull'informatica, in particolare quella Italiana.

Al momento sono aperte 3 categorie:

Articoli - contiene articoli inerenti la storia dell'informatica, la tecnica, o particolati computer

Documentazione Commerciale - contiene  depliant e pubblicità

Libri - libri sulla storia dell'informatica

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Questa parte del sito è dedicato alla storia delle tecnologie dell'informatica.

I supporti cartacei

Una serie di articoli che descrive il più antico strumento di memorizzazione dei dati.

I floppy disk

Dopo il microprocessore il dispositivo che maggiormente ha contribuito all’espansione dell’informatica, e in particolare alla diffusione del personal computer, è il floppy disk.
Prima del floppy disk esistevano già diversi tipi di dischi magnetici removibili (IBM stessa da anni commercializzava dischi removibili) che avevano però tecnologie ed applicazioni diverse.
L’elemento che distingue e rende popolare il floppy è l’economicità del supporto che rende possibile il suo utilizzo in un ampio spettro di applicazioni.

In questa serie di articoli propongo una panoramica sulla sua evoluzione dal punto di vista storico e tecnico. Prenderò in considerazione unicamente quei dispositivi che possono essere denominati “floppy”, ovvero quelli a registrazione magnetica su un supporto flessibile.

 

Breve viaggio nella storia del calcolo antecedente all'era "informatica"

....in preparazione.....

La rivista Nuova Elettronica ha pubblicato in passato vari progetti relativi ai computer.

Il primo computer è lo Z80NE, e viene pubblicato a partire dal n. 68 di Ottobre 1979. Si tratta di un progetto della Micro Design di Genova basato sul processore Z80.

Seguirà il progetto di un computer Apple compatibile, denominato DELTA.

 

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Foto US Army 

Dare una definizione esatta di retrocomputing è cosa ardua se non impossibile, tanti sono i diversi aspetti che caratterizzano questa passione che ha comunque un comun denominatore: l’amore per le vecchie macchine.

Le motivazioni che spingono gli appassionati a dedicarsi a questo “hobby” sono molteplici. La nostalgia è spesso la molla scatenante, chi non vorrebbe rimettere le mani sul computer sul quale ha “giocato” a lungo da ragazzino o che ha anche solo sognato di poter utilizzare?

Ma chi si addentra in questa disciplina scopre presto altre nuove motivazioni.

Più si usano queste vecchie macchine e più si scopre quanto ci sia da imparare da loro. La tecnologia attuale si fonda su un passato che oggi ci sembra veramente lontano, e le motivazioni tecnologiche dei prodotti attuali le scopriamo solo studiando i prodotti passati e la loro evoluzione.

Scoprire le vecchie macchine è scoprire come e perché siamo arrivati ai computer attuali.

Guardandosi indietro si scopre inoltre che la strada dello sviluppo della tecnologia informatica è piena di geniali intuizioni ed interessanti realizzazioni che non hanno trovato futuro, e al contrario scelte tecnicamente sbagliate che ci siamo “portati dietro” dagli albori dell’informatica.

Appassiona infine il scoprire come le macchine del passato potevano essere “capite”. Le macchine di oggi sono talmente complesse che diventa impossibile comprenderne il funzionamento, un computer degli anni 70 era fatto per essere “capito” dal suo utilizzatore.

Il “retrocomputerista” non è un collezionista, o almeno non solo. Il piacere del possesso si unisce a quello di far funzionare le proprie macchine, magari dopo un estenuante lavoro di riparazione e studio. Egli apre le proprie macchine, le osserva e le studia, è soprattutto “curioso”, di conoscere e di capire.

Gli appassionati si ritrovano in appositi raduni da loro organizzati per mostrare le proprie macchine e scambiare esperienze, informazioni e macchine stesse. Altri momenti di incontro sono i principali mercatini dell’elettronica, di sovente battuti alla ricerca di macchine e accessori.

La comunità di questi appassionati è comunque ristretta, e il metodo di contatto è divenuto sempre più la rete, attraverso appositi gruppi di discussione e i siti degli appassionati.

ComputerHistory.it non vuole essere l’ennesimo sito di “retrocomputing”. Se siete curiosi, la mia pagina personale sull’argomento è su www.retrocomputing.tk. Tuttavia non poteva mancare una pagina dedicata alla pratica che consente di imparare tanto, molto di più che leggendo quintali di libri, perché solo attraverso l’uso delle macchine si può realmente capire, e sentire l’emozione dei tempi che furono.

Dopo il possesso fisico dell’oggetto, il nutrimento principale del “retrocomputerista” sono le informazioni. Per permettere la conoscenza e l’uso di queste macchine è indispensabile disporre di manuali, software, consigli per la riparazione, l’uso e la modifica delle proprie apparecchiature.

In questa sezione si vuole creare un piccolo archivio dove poter condividere le proprie informazioni ed esperienze.

La General Processor è l'evoluzione della Micropi di Gianni Becattini

 

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