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La LABEN (Laboratori Elettronici e Nucleari) fu una divisione della Montedel (azienda elettronica del gruppo Montecatini-Edison) con sede a Milano. Operò nel campo dell'elettronica industriale, delle telecomunicazioni e delle strumentazioni per uso scientifico e spaziale. Alla fine degli anni 70 aveva una dimensione di 400 dipendenti.

Nel 1968 intraprende la progettazione del LABEN 70, un minicomputer per applicazioni scientifiche ed industriali, che fu presentato nel 1970.
Il costo di un sistema con 4K di memoria era di 12.220 $.

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Il LABEN 70 - Foto Riccardo Cassinis

Caratteristiche principali:

  • Lunghezza di parola: 16 bit
  • Memoria da 4096 a 32.768 parole
  • Ciclo di macchina: 1,35 microsecondi
  • 8 modi di indirizzamento ed indirizzamento lungo
  • Estesa gamma di istruzioni
  • Sistema standard di livelli di priorità
  • Istruzioni speciali per il trasferimento rapido dei dati ad interruzione di programma, da unità periferiche standard, convertitori analogico-digitali, ecc.

Come Optional era possibile ottenere:

  • Moltiplicazione e divisione cablata
  • Canali di accesso diretto in memoria (fino ad un massimo di 32)
  • Sistema di protezione della memoria
  • Sistema di protezione per mancanza di rete
  • Orologio in tempo reale
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Il LABEN 70 (F) in un disegno di una pubblicazione scientifica dell'ISPRA del 1973

 

Il sistema iniziale prevedeva il controllo attraverso una una telescrivente TE300 della Olivetti. Il lettore e perforatore di banda della telescrivente era utilizzato come dispositivo di archiviazione.
Al computer potevano essere collegati una stampante parallela, le unità a nastro magnetico ed il disco.

 

Software

Gìà durante la fase di progettazione del computer iniziò lo sviluppo software (il sistema operativo, i linguaggi Assembler e Fortran ). Per ovviare alla mancanza della macchina si utilizzò l'elaboratore Univac del Politecnico di Milano su cui era implementato un Laben 70 virtuale.

Il primo sistema operativo fu il POS (Paper O.S.) e sull'unita' di 4K parole erano disponibili l'Assembler, le librerie (matematiche, etc) e il Binary Loader che produceva programmi 'oggetto' direttamente eseguibili. Con le unita' da 8K parole furono disponibili il MacroAssembler, il compilatore Fortran e l'interprete Basic.

In seguito fu sviluppato l'MTOS (Magnetic Tape O.S.) che comprendeva tutto il software di base e consentiva alle applicazioni di registrare in coda i dati di interesse.

Infine fu sviluppato il DOS (Disc O.S.) .
Su questo sviluppo c'e' un aneddoto : il gruppo di lavoro per le specifiche stese un documento che in un punto sollevo “l'arricciamento di naso” : siamo nel 1971 e c'e' un clima politico particolare. Nel documento la parte restante di una traccia di disco che NON viene utilizzata e finisce nel mucchio del 'disponibile' viene indicata con la sigla CCCP senza alcuna spiegazione. Piu' di uno e la dirigenza temono un tentativo di politicizzazione. Chi ha steso il documento non da spiegazioni. Dopo un po' trapela che nel gruppo di lavoro c'e' stata una discussione animata su che nome dare a quel pezzo di traccia e alla fine qualcuno ha detto : “Chiamiamola Come Cazzo Ci Pare (CCCP) ma andiamo avanti”.

L'area software era guidata dal prof. Galimberti e consisteva in un gruppo per i S.O. (Norma Litmaier e Agostino Belli), per i linguaggi (Giovanni Rosci) e per le applicazioni (Alessandro Osnaghi).
Con lo smantellamento della Laben molti tecnici andarono in Italtel dove svilupparono con altri il “Leone”, un elaboratore con parola da 24 bit, doppio per aumentare l'affidabilita' e “memory resident” per risposte veloci : esso era destinato alle centrali telefoniche di transito (teleselezione e dati) [Galiberti, Belli, Rosci e altri], Osnaghi e altri in Olivetti e consociate mentre Litmaier ando' all'Univerita' di Pisa (Unix e altro).

 

Applicazioni

  • Il primo cliente del Laben 70 fu il C.N.R. di Fiascherino (La Spezia) che intendeva utilizzarlo per elaborazioni maritmiche ed oceanografiche. Fu una installazione molto critica perche' non venne preso abbastanza in considerazione l'ambiente marino: venivano corrosi i piedini dei transistori ed altri componenti con loro distacco al contatto manuale. Il trattamento con vernice protettiva risolse il problema ma sorse quello del surriscaldamento. Alla fine venne trovata la soluzione e il Laben 70 svolse il suo lavoro.
  • Presso il Politecnico di Milano fu utilizzato per esperimenti di elaborazione delle immagini televisive.
  • Il Politecnico di Milano utilizzò il LABEN 70 per il controllo in tempo reale del SUPERSIGMA, un robot di assemblaggio sviluppato dal Politecnico sulla base del robot SIGMA di Olivetti. L'applicazione del LABEN 70 fu progettata dal Prof. Riccardo Cassinis.
  • Presso l'Università di Pavia fu utilizzato da Virginio Cantoni per funzioni di elaborazione delle imagini.
  • Nei primi anni 70 il Laben 70 fu adottato in una ricerca per la costruzione in Europa di una rete di telecomunicazioni simile ad ARPA, la rete che genererà l'attuale internet. L'uso del Laben 70 fu consigliato da Luigi Dadda, che partecipava al progetto europeo.

La LABEN cessa la propria attività nei calcolatori nel 1974, nell'ambito di una ristrutturazione che determinò il taglio anche del settore dell'automazione industriale, oltre che di 160 dei 360 dipendneti. La LABEN continuerà la sua attività nel settore della strumentazione nucleare e scientifica e nell'aereospaziale.

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Il LABEN 70 - Foto Riccardo Cassinis

Bibliografia

La cultura informatica in Italia: riflessioni e testimonianze sulle origini (1950-1970), Bollati Boringhieri, 1993
Comparative analysis of different computer handling systems for gamma-spectrometric data developed at C.C.R. ISPRA, Journal of Radioanalytical Chemistry, Vol. 15 (1973), 637-- 646
Il primo calcolatore del Politecnico di Milano nel 1954, Luigi Dadda, in La nascita dell'informatica in Italia, POLIPRESS, Milano 2006
Energia nucleare, Volume 18, CISE, 1971

 

Ringraziamenti

Un doveroso ringraziamento per i loro indispensabili contributi va a
- Riccardo Cassinis, per le utili informazioni e le preziose fotografie.
- Italo Prudenzano, che ha lavorato al progetto del Laben 70 dal '69 al '72, per i suoi dettagliati testi sullo sviluppo del software.

 

Documenti in archivio

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Depliant Laben 70
Depliant Laben 70 Lingua inglese - 4 pagine (Documento sul sito dell'Università di Pisa https://www.sba.unipi.it/it/laben-70)

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Depliant Laben 70
Depliant Laben 70 Lingua inglese - 16 pagine (Documento sul sito dell'Università di Pisa https://www.sba.unipi.it/it/laben-70)

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Pubblicità computer Laben
Pubblicità computer Laben 70 e 701 da CERN Courier, vol 12, issue 5, 1972

 

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I Musei sulla storia dell'informatica

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Breve storia aziendale

Nata nel 1969 per volere dell'ing. Massimo Rinaldi, la INSEL S.p.A. (Industria Sistemi Elettronici), con sede a Roma, ha progettato e prodotto numerosi sistemi informatici fin dall'inizio degli anni 70. Il nome dell'azienda cambiò nella seconda metà degli anni 70 in MAEL, nome utilizzato nei prodotti che ormai identifica l'azienda stessa.
La sigla MAEL deriva dalle iniziali dei nomi di Rinaldi e della moglie (MAssimo ed ELiana).

L'attività produttiva avviene in in joint venture con il gruppo Pesci nello stabilimento produttivo a Carsoli (AQ).

Nel 1975 realizza apparati dedicati per l'automazione globale della riscossione dei c/c negli uffici postali italiani.

I suoi prodotti hanno ottenuto ottimi successi a livello momdiale. basta pensare che nel 1978, dopo solo 8 anni di attività, la MAEL poteva vantare 4300 sistemi installati, di cui il 78% in 16 paesi stranieri, per un valore superiore ai 65 miliardi di lire. Il fatturato1980 è statodi circa 30miliardi di lire.

La distribuzione commerciale avveniva in Italia tramite la SAGA di Roma, e all'estero tramite distributori, tranne in Germania dove l'azienda era presente direttamente con la propria Insel Data System GmbH

Nel 1980 realizza sistemi fissi e portatili per l'emissione dei biglietti ferroviari, installati nella maggior parte delle stazioni italiane.

Alla fine del 1981, la MAEL vince la gara per l'appalto di fornitura per l'automatizzazione del gioco del Totocalcio. Nel gennaio 1982, la Olivetti acquista il 70% del pacchetto azionario della Mael Computer. Dall'azienda esce la famiglia Pesci e la direzione è affidata a Massimo Rinaldi. In quell'anno in azienda lavorano circa 200 persone.

Abbandonato il settore dei calcolatori l'azienda si dedica alla realizzazione di teminali per l'automatizzazione dei giochi. Il sistema per il Totocalcio, oltre che in Italia, verrà installato anche in Yugoslavia e Grecia, con più di 35.000 unità installate.

Nel 1986 l'azienda venne assorbita dalla "Tecnost".

Nel 1988 realizzerà anche l'automazione del gioco del lotto.

I computer MAEL

Tra i prodotti dell'azienda ricordiamo brevemente

1970 - MAEL 4000

1971 - MAEL 4200

1972 - MAEL 4800

1973 - MAEL 4400 / 4420 / 4425 / 4820 /4825 / 4850 / MAEL 3000 (versione semplificata del 4200)

1974 - MAEL 4855

1976 - MAEL 2000

Un sistema ridotto proposto per il data entry con capacità di elaborazione. Probabilmente dotato di microprocessore a 8 bit della Fairchild (modello F8), poteva essere dotato di 2, 4 o 8 kB di memoria.

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Il MAEL 2000, foto Bruno Ferrighi

1976 - MAEL 5000

La linea 5000, composta dai modelli 5100, 5300, 5500 e 5700, fu proposta presumibilmente a partire dal 1978. Si trattava di una serie di minicomputer per applicazioni multiutente. Esemplari del MAEL 5000 sono conservati al museo dell'informatica di Parigi e al museo Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia.

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Il MAEL 5700 al Museo di Parigi - Foto Luigi Serrantoni

1977 - MAEL 1000 (sistema a microprocessore a 8 bit)

Sistema per il data entry evoluto in piccole e medie aziende. Dotato di schermo 16x64 caratteri. registrava i dati su cassette o floppy disk.

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Il MAEL 1000, foto Luca Capomacchia

1981 - Idea 1080 e 2080

Sistema basato su microprocessore Z80, con possibilità d'uso del sistema operativo CP/M. Integrava oltre al monitor una stampante. Il modello 1080 includeva anche un paio di floppy da 250 kB.

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Il MAEL Idea in una foto redazionale dell'epoca

Bibliografia

Auerbach guide to small business computers - Auerbach Publishers, 1975
Auerbach Computer Characteristics Digest - Auerbach Publishers, November 1974
La MAEL computer nel settore della informatica distribuita, Alta Frequenza, Volume 48, 1979
Pagina WEB di Quattrostelle Elettronica e Informatica, URL consultato il 17-10-2012
De Benedetti - Carraro. L’affare totocalcio. , Renato Corsini, Corsera.it, URL consultato il 17-10-2012

DOCUMENTI IN ARCHIVIO

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Depliant MAEL 505/E
Depliant del sistema elettronico per il trattamento dei bollettini di conto corrente Gentilmente fornito da Franco Nervegna

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Franco Nervegna - 1976–1986 Dieci anni di MAEL Computer
Articolo di Franco Nervegna, uno dei primi tecnici della MAEL, che racconta la storia dell'azienda tra il 1976 ed il 1986. Il racconto tratta in particolare la realizzazione della macchina per il trattamento dei Conti Correnti Postali MAEL 505E e la validatrice per il gioco del Totocalcio 1X2. All'autore i nosri più sentiti ringraziamenti per averci inviato queste preziose testimonianze.

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Pubblicità MAEL 5000
Pubblicità del MAEL 5000 venduto dalla Saga Da Bit n.4, Settembre-Ottobre 1979

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Pubblicità MAEL 5300 della Saga
Pubblicità del MAEL 5300 della Saga (distributore ufficiale)
Da l'Unità del 30 Luglio 1980

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Pubblicità MAEL dei sistemi di automatizzazione
Pubblicità MAEL dei sistemi di automatizzazione per l'emissione dei biglietti ferroviari, per i versamenti in conto corente negli uffici postali e per il totocalcio.
Da Zerouno n. 23, Dicembre 1983. Gentilmente fornita da Piero Vattano.

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Pubblicità MAEL Idea
Pubblicità MAEL Idea modello 1080
Da M&P Computer n. 14, Ottobre 1981

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Depliant MAEL 3000
Depliant MAEL 3000 (Documento sul sito dell'Università di Pisa https://www.sba.unipi.it/it/mael-3000)

 

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Tra le innumerevoli piccole aziende italiane che nei primi anni 80 si cimentavano nel campo dei calcolatori, assume una posizione di rilievo la Kyber Calcolatori di Pistoia.
L'azienda nasce nel 1980 dall'iniziativa di Luigi Scaramuzzino ed altri appassionati di computer usciti dalle università di Pisa e Firenze, con lo scopo di realizzare calcolatori per applicazioni gestionali. In un primo periodo l'azienda è denominata Micro AZ 80.
Il suo primo prodotto è il Modulus, un personal con sistema operativo CP/M basato su processore Z80, che supporta fino a 64kB di ram. Un secondo processore Z80 è dedicato alla grafica. Il sistema vien proposto anche in unità rack per applicazioni industriali.
Allo SMAU del 1981 ne viene presentata l'evoluzione, chiamata "new line", con la memoria fino a 256 kB e floppy da 8 pollici. Permette la multiutenza tramite l'inserimento all'interno del calcolatore di speciali schede "computer element", ognuna dotata di processore Z80, 64 kB di ram ed interfaccia RS422 per collegare il terminale remoto.

 

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Kyber Modulus da pubblicità del Dicembre 1981

I listini della rivista MCmicrocomputer di Novembre 1981 riportano prezzi che partono da lire 3.780.000+IVA (32 kB di ram e minifloppy da 100 kB) per arrivare a 20.500.000+IVA (con Winchester da 30 MB).
Ne viene proposta una versione per multiutenza, con 48 kB di ram e hard disk da 10 MB, che può gestire fino a 4 stazioni di lavoro.

Al Modulus fu affiancato, nel 1982, un calcolatore decisamente più industrializzato, piccolo ed economico, il Minus. Il computer deriva dal predecessore Modulus, e deve la sua economicità alla realizzazione su singola scheda, caratteristica che ne determinerà un ottimo successo.

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Kyber Minus da pubblicità del Marzo 1982

Si trattava come per il precedente di una macchina CP/M con monitor e tastiera separati. I 32 kB di memoria base potevano essere espansi fino a 64 kB. Erano disponibili Hard disk opzionali.
Una caratteristica distintiva era la possibilità di dotarlo di una scheda grafica da 512x512 pixel e del sistema grafico GSX della Digital Research, la libreria che sarebbe poi evoluta nell'ambiente GEM.
Qundo Minus appare sui listini di MCmicrocomputer, a Gennaio 1982, viene proposto a partire da 3.300.000 lire + IVA (nella versione da 32 kB con 2 floppy da 400 kB)

La scheda del Minus venica commercializzata anche separatamente per il mercato OEM e degli hobbisti, veniva denominata Minus Big Board

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La Minus Big Board in una pubblicità di Settembre 1982

E' presente nei listini Kyber di MCmicrocomputer sin dall'inserimento del Minus, ad un prezzo di lire 1.100.000+IVA. Successivamente la scheda venne anche venduta all'interno di un kit, denominato Superkit, che comprendeva anche tastiera, floppy drive, monitor, software e manuali, commercializzato a 1.694.000 lire +IVA.

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Il Superkit in una pubblicità di Novembre 1983

Nel 1983 viene presentato Task 3, un sistema multitasking che permette di collegare fino a 3 terminali. Si trattava sempre di un computer con processore Z80. Era dotato di 192 kB di ram (espandibili a 768 kB) ed utilizza hard disk da 5, 10 o 20 MB. Il sistema operativo era l'MP/M di Digital research.

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Il Task 3 in una pubblicità di Novembre 1983

Appare nella Guidacomputer di MCmicrocomputer a Gennaio 1984 con prezzi a partire da 8.900.000 lire.

L'anno successivo è il momento del Polips, un sistema che gestisce fino ad 8 terminali. Dotato di una ram da 256 kB (espandibile a 1MB) utilizzava il sistema operativo Turbo-Dos. Era dotato di un floppy da 1Mb e dischi rigidi da 20 a 100 MB.

Nel 1985 nasce il computer Leader.

Nel 1986 l'enorme concorrenza porta Kyber a terminare la progettazione di computer, continuerà la sua attività nel settore della computer grafica. Ricordiamo il software CAD Acropolis e la scheda grafica Leonard.

LINK

Schede dei computer Kyber su www.1000bit.it

FONTI

Listini di MC Microcomputer
Pagina della storia aziendale della Kyber (non più online)
Test del computer Minus su MC Microcomputer, n. 12, Ottobre 1982

DOCUMENTI IN ARCHIVIO

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Pubblicità computer Kyber
Pubblicità computer Kyber - da MCmicrocomputer 4, Dicembre 1981

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 7, Marzo 1982

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 10, Giugno/Luglio 1982

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 12, Ottobre 1982

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 12, Ottobre 1982

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 16, Febbraio 1983

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 20, Giugno 1983

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Pubblicità computer Minus
Pubblicità computer Minus - da MCmicrocomputer 26, Gennaio 1984

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Pubblicità computer Modulus
Pubblicità computer Modulus - da CQelettronica, Dicembre 1980
All'epoca l'azienda si chiamava ancora MICRO AZ 80

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Pubblicità computer Modulus
Pubblicità computer Modulus - da Informatica Oggi, anno 1, num. 1, 1981
All'epoca l'azienda si chiamava ancora MICRO AZ 80
Gentilmente fornita da Piero Vattano

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Pubblicità computer Polips
Pubblicità computer Polips - da Computers & Electronics, n° 1, Marzo 1985
Gentilmente fornita da Piero Vattano

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Pubblicità computer task 3
Pubblicità computer task 3 - da MCmicrocomputer 24, Novembre 1983

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Pubblicità Kyber Superkit
Pubblicità del Superkit che comprende la Minus Big Board
2 pagine in formato pdf
da MCmicrocomputer 24, Novembre 1983

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Pubblicità Minus Big Board
Pubblicità Minus Big Board - da MCmicrocomputer 11, Settembre 1982

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Pubblicità Minus Big Board
Pubblicità Minus Big Board - da MCmicrocomputer 22, Settembre 1983

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Pubblicità prodotti Kyber
Pubblicità prodotti Kyber - da MCmicrocomputer 7, Marzo 1982

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Pubblicità software Kyber
Pubblicità software Kyber - da MCmicrocomputer 21, Luglio/Agosto 1983

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Test scheda video Leonard
Test della scheda video Leonard 1 Plus della Kyber.
Da MCmicrocomuter di Gennaio 1988. (Documento sul sito http://www.digitanto.it)

 

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"Non c'era una volta il Personal Computer", all'Università di Pavia dal 16 Novembre al 19 Febbraio

GP Users Group

Il gruppo degli appassioanti dei computer della General Processor

La General Processor è un'azienda fiorentina che ha costruito alcuni dei primi computer italiani, come il Child Z, il Modello T, ed il GPS4.

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Modello T - Foto Franco Pirri

Lo scopo è di creare una comunità di studiosi, appassionati, vecchi e nuovi utilizzatori di questi storici computer. Attraverso la realizzazione di uno spazio virtuale si vuole agevolare lo scambio di informazioni, documenti e software. E' luogo dove raccontare le proprie esperienze, per mantenere viva la storia di queste macchine e diffonderne la conoscenza per preservarne nel modo migliore il ricordo.

Il gruppo comprende anche le discussioni sui computer realizzati da Gianni Becattini, uno dei fondatori della General Processor, sia prima della creazione dell'azienda che dopo la sua chiusura, come il Child 8 ed il G5.

ComputerHistory ha creato e gestisce un gruppo di discussione pubblico su Google Gruppi dedicato a questa iniziativa. La pagina Google del gruppo è https://groups.google.com/group/GP-Users-Group?hl=it. In questa pagina e possibile a tutti visualizzare i messaggi del gruppo.
Per poter inviare messaggi al gruppo è necessario registrarsi, durante questa procedura è possibile scegliere se ricevere in mail tutti i messaggi del gruppo, evitando di consultare periodicamente la pagina web. Effettuata la registrazione è possibile inserire messaggi direttamente sulla pagina web oppure inviando una mail all'indirizzo GP-Users-Group@googlegroups.com.
Tutti i messaggi inviati al gruppo sono pubblici.

Potete registrarvi al gruppo anche nella finestra posta qui a fianco, e ricevere direttamente in mail i messaggi dei partecipanti.

Il sito ospita inoltre un archivio pubblico dei messaggi, integrato con quello gi Google, molto simile ad un forum. Tramite questo servizio è possibile anche inviare direttamente nuovi messaggi.

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